Tutti gli articoli Doofinder > Blog > Marketing > Cos’è un e-commerce, differenze con altri concetti e primi passi da fare se vuoi lanciare il tuo e-commerce Cos’è un e-commerce, differenze con altri concetti e primi passi da fare se vuoi lanciare il tuo e-commerce Chiara Algarotti 10 min CONTENUTI Ti sei mai chiesto cosa sia l’e-commerce o quale sia il significato esatto di questo termine? Come si differenzia da altri termini simili? Sicuramente sì, dato che l’e-commerce è più che mai alla moda. Tuttavia, nonostante il suo boom, molte persone non hanno ancora le idee ben chiare su cosa sia. Ecco perché l’obiettivo di questo articolo è spiegare la definizione esatta di e-commerce, come si differenzi da altri termini simili, le diverse tipologie esistenti e i vantaggi rispetto al commercio tradizionale. Pronto a imparare tutto quello che c’è da sapere sull’e-commerce? Andiamo! Concetto di e-commerce: cos’è L’e-commerce o commercio elettronico, secondo la definizione di Wikipedia è… Un sistema di compravendita di prodotti e servizi che utilizza Internet come principale mezzo di scambio. In altre parole, è un commercio che gestisce incassi e pagamenti attraverso mezzi elettronici. Questa è perlomeno la definizione teorica. Ma, nella pratica, il termine “e-Commerce” si usa solitamente come sinonimo di “negozio online”. Ad esempio, supponiamo tu abbia un negozio fisico di calzature, in cui ricevi i tuoi clienti di persona durante l’orario di lavoro. Poi, un giorno: crei un sito web. Pubblichi all’interno del sito un catalogo di prodotti e li organizzi in diverse categorie. Implementi un checkout o sistema di pagamento. In questo modo, i clienti che visiteranno il tuo sito web potranno scegliere il prodotto che desiderano, metterlo nel loro carrello e pagarlo, il tutto in modo automatico. Ogni volta che si genera una vendita, a te arriverà un messaggio con le informazioni relative all’ordine. Dovrai solo impacchettare il prodotto che il cliente ha acquistato e inviarglielo. In questo modo, avresti creato un negozio online o “e-Commerce” per la tua attività. Per chiarirti le idee, ecco alcuni esempi reali di negozi online: Il marchio New Balance vende le sue calzature tramite il suo sito web. Makari è uno dei negozi online più conosciuti nel settore della cosmetica. Volkswagen dispone di un proprio negozio online nel quale vende accessori per i veicoli che produce. E attraverso la pagina del produttore HP potrai accedere a tutti i suoi prodotti (computer, stampanti, materiali di consumo, periferiche, ecc.). Ora, andiamo a rispondere a una domanda che probabilmente ti ronzerà in testa… Vale la pena creare un e-Commerce al giorno d’oggi? Se stai leggendo queste righe, è molto probabile che tu stia pensando di creare il tuo negozio online. Però, forse non sai ancora se questo modello di business vale o meno la pena. La risposta è un “sì” categorico: Nell’ultimo decennio, le vendite online hanno sperimentato una crescita rapidissima a livello mondiale. Una tendenza che si è accentuata dal 2020 e dovuta in gran parte alla spinta della pandemia. Infatti, come puoi vedere nel grafico di Statista, si stima che il volume totale delle vendite nel settore e-Commerce raggiungerà i 7,39 milioni di dollari entro il 2025. E non è un obiettivo per niente folle. Per farti un’idea, il Digital 2022 Global Overview Report mostra che nel 2022 il numero di persone che acquistano online in tutto il pianeta ha superato i 3,7 milioni (quasi la metà della popolazione mondiale!). Ancora non sai se vale la pena entrare in questo mercato? 😉 (Attenzione: come è logico, ci sono settori in cui la domanda è più alta rispetto ad altri. In quest’altro post ti sveliamo quali sono i 6 prodotti più venduti su internet). Una spiegazione importante prima di continuare. Differenze tra e-commerce ed e-business Il concetto di e-commerce è spesso confuso con quello di e-business, anche se in realtà non hanno nulla a che vedere l’uno con l’altro. L’ e-commerce si riferisce solo alla transazione di beni e servizi tra un compratore e un venditore, mentre l’e-business si riferisce all’intero processo che deve essere realizzato per gestire un business online. All’interno dell’e-business, per esempio, c’è: Inbound marketing. Promozioni di vendita. Gestione dello stock. SEO. Email marketing. Ecc. Il concetto di e-business è più ampio del e-commerce e, infatti, il commercio elettronico ne fa parte in quanto è un tipo di modello di business. Tipi di e-commerce Il mondo dell’e-commerce è molto ampio e si possono trovare molti tipi diversi di modelli. Faremo 2 classificazioni: Una più globale a seconda di chi vende e chi compra. Un altra con diversi “modelli” di e-commerce. Iniziamo. 1. Secondo il profilo commerciale Ogni business ha un tipo di cliente a cui si rivolge, e in base a questo possiamo classificarli come segue: B2B (Business-to-Business): aziende i cui clienti finali sono altre aziende o organizzazioni. Un esempio potrebbe essere un negozio che vende materiali da costruzione che si rivolge a designer d’interni o architetti. B2C (Business-to-Consumer): aziende che vendono direttamente ai consumatori finali del prodotto o servizio. È il più comune e ci sono migliaia di esempi di negozi di moda, scarpe, elettronica, ecc. D2C (Direct-to-consumer): produttori che vendono i propri prodotti direttamente al consumatore finale, senza distributori né intermediari. Il caso di HP che abbiamo visto precedentemente sarebbe un esempio di e-Commerce D2C, ma molti grandi marchi come Nike, Apple o Gucci, per citarne alcuni, sono già passati a questo modello. C2B (Consumer-to-Business): portali dove i consumatori pubblicano un prodotto o un servizio e le aziende vendono attraverso di loro. Questi sono i classici portali di lavoro freelance come Freelancer, Twago, Nubelo o Adtriboo. C2C (Consumer-to-Consumer): azienda che facilita la vendita di prodotti da un consumatore a un altro. L’esempio più chiaro sarebbe eBay, Wallapop o qualsiasi altro portale di vendita dell’usato. Oltre a queste forme di e-commerce, ce ne sono altre meno popolari come G2C (Goverment-to-Consumer), C2G (Consumer-to-Goverment) o B2E (Business-to-Employer). Come si può vedere, l’e-commerce va ben oltre la semplice compravendita di prodotti in un negozio. 2. Secondo il modello di business Il settore online è ancora un settore in via di sviluppo. I cambiamenti tecnologici sono costanti e i nuovi business online stanno emergendo per soddisfare le nuove esigenze. A seconda di come si generano i redditi o di come si realizza lo scambio tra acquirente e venditore, si possono dividere in: Negozio online con i propri prodotti: la prima cosa che ti sarà venuta in mente quando si parla di e-commerce. Le stesse caratteristiche di un negozio fisico ma in versione online. Ad esempio: com Dropshipping: a priori, per il cliente, tutto sembra uguale a un e-commerce comune. La differenza è che il venditore non invia il prodotto, ma è una terza parte a farlo. Per saperne di più puoi leggere la nostra guida per trovare fornitori di dropshipping.. E-commerce di affiliazione: un passo indietro nel processo di acquisto sono i business di affiliazione. In questo caso, il negozio non solo non invia il prodotto, ma la chiusura della vendita non avviene sulla loro piattaforma. Quello che fa è semplicemente rinviare il cliente su un’altra piattaforma appartenente ad un’altra impresa, la quale pagherà una commissione nel momento in cui la vendita verrà confermata. L’affiliazione con Amazon è molto frequente. Ad esempio: es. Se questi modelli ti interessano, leggi questo post specifico sul marketing di affiliazione e questo sulla vendita senza stock. Membership: questo tipo di e-commerce cerca acquisti ricorrenti. Il modo per raggiungere questo obiettivo è con un abbonamento regolare (settimanale, mensile, mensile, bimestrale, ecc.). Questo tipo di iscrizione sta diventando di moda con le cosiddette “gift boxes”. Si tratta di una scatola che viene inviata ogni mese con prodotti di diversi tipi; ad esempio, una scatola mensile con birre artigianali. Invece di vendere il prodotto una sola volta, offre la possibilità di riceverlo con una certa frequenza. Ad esempio: com Marketplace: è un negozio di negozi. Si tratta di un sito web nel quale venditori diversi offrono diversi tipi di prodotti. Amazon è anche un esempio di marketplace. Anche se funziona come un normale e-commerce, chiunque può vendere sulla tua piattaforma in cambio di una succulenta commissione per il signor Bezos. Servizi: un’attività di e-commerce non deve limitarsi alla vendita di articoli. La formazione, la consulenza, il mentoring o qualsiasi scambio di tempo in cambio di denaro è un’opzione molto valida per iniziare senza rischi. Come abbiamo detto, i progressi in questo settore avvengono quasi ogni giorno, questo significa che significa che nuovi tipi di commercio elettronico emergono costantemente. Vogliamo dare un’occhiata più da vicino ai pro e ai contro del e-commerce? Semplice? Ne vale la pena? Continua a leggere. Vantaggi e svantaggi della creazione di un commercio elettronico Perché il commercio elettronico ha invaso Internet ed è diventato uno standard in così poco tempo? Prima di tutto, perché i vantaggi rispetto al commercio tradizionale sono molto potenti. Vediamoli. Vantaggi Più clienti: né un negozio locale né un’azienda con uffici in diverse città può ottenere la portata del e-commerce. La possibilità di acquistare e vendere da qualsiasi parte del mondo amplia il target di riferimento e consente di ottenere più clienti. Senza orari: l’e-commerce non ha orari, mentre raramente ci sono negozi o aziende che lavorano 24 ore al giorno. Il web è aperto al pubblico tutto il giorno e il cliente può comprare quello che vuole quando vuole Meno costi: il semplice fatto di non aver bisogno di uno stabilimento fisico riduce i costi rispetto all’attività tradizionale. E quando l’e-commerce funziona collegando i fornitori con gli acquirenti, non ci sono nemmeno costi di produzione. Più margine di profitto: la riduzione dei costi e l’aumento del mercato dei clienti fanno sì che, anche abbassando i prezzi, si possa ottenere un margine più alto che con uno stabilimento tradizionale. Si vende di più e si fanno più soldi. Scalabilità: questo significa che puoi vendere a una o mille persone allo stesso tempo. In un negozio fisico c’è sempre un limite al numero di clienti che puoi servire alla volta, nell’e-commerce il limite è la tua capacità di attrarre visitatori. Sì, e il tuo server. 😉 Leggendo tutto ciò potrebbe sembrare che montare un e-commerce sia la soluzione a tutto, ma va anche sottolineato che nel commercio elettronico non è tutto oro. Ecco perché vale anche la pena analizzare le sfide che dovrai affrontare quando inizierai la tua avventura online. Svantaggi (sfide) Abbiamo preferito chiamarle sfide piuttosto che svantaggi, per non creare un’immagine distorta. Naturalmente ci sono alcuni svantaggi, come in ogni cosa nella vita. Se non fosse per loro, creare un negozio online sarebbe troppo semplice e non ci sarebbe gusto. 😉 Mancanza di fiducia: anche se i gateway di pagamento sono avanzati al punto tale da essere sicuri o anche di più di un’attività fisica, molte persone pensano ancora che ci sia meno sicurezza nelle transazioni online. Questo si traduce in sfiducia. Possiamo contribuire a risolverlo con un certificato SSL (https) che cripta le informazioni trasferite e con altri sigilli che trasmettono la fiducia necessaria. Prodotti o servizi “che non si possono vedere né toccare”: a tutti gli acquirenti piace sentirsi come se stessimo facendo un buon investimento. Un modo per farlo è vedere e toccare il prodotto con le nostre mani. Questa sensazione tangibile si perde in un commercio elettronico. Come risolverla? Con schede prodotto molto complete, incluse le immagini, video e una descrizione molto dettagliata del prodotto. È necessario avere accesso a Internet: è ovvio, ma per poter acquistare e vendere è necessario un dispositivo pronto all’uso. A questo punto la stragrande maggioranza potrebbe farlo, ma in alcuni settori, dove il target di riferimento è più o meno “tecnologico”, questo può essere un problema. Difficoltà tecniche: qualsiasi tipo di impresa, sia offline che online, comporta l’accesso a soggetti sconosciuti. Nel caso di un e-commerce la parte tecnologica richiede una conoscenza tecnica minima che non tutti hanno. Il modo migliore per risolverlo è quello di delegare quella parte, anche se, logicamente, ha un costo. Concorrenza: l’ostacolo economico all’ingresso nel mercato elettronico non è così alto come quello di un’impresa fisica. Questo significa più concorrenza. Tempo di ottenere risultati: quando un’attività fisica apre le sue porte per la prima volta, si sta già esponendo ai clienti che passano. In un business online, ottenere visibilità è più complicato di quanto si possa pensare. Si può avere un grande prodotto e una grande piattaforma, ma se non si lavora per ottenere visibilità nessuno lo vedrà mai. Da Doofinder crediamo che i vantaggi superino di gran lunga gli svantaggi. Infatti, il miglioramento della politica di ritorno e l’evoluzione dei sistemi di sicurezza finiranno per seppellire questi svantaggi. Vediamo come crearlo? Passi per creare un e-commerce Ora che sai cos’è, e hai in testa lo scenario generale dei pro e dei contro, vediamo da dove cominciare. 1. L’idea Hai già un’idea o parti da zero? Se non hai le idee troppo chiara, ci sono diverse tecniche per individuare possibili opportunità. Tutte si basano sull’apertura mentale e sull’osservare da un punto di vista imprenditoriale quasi ogni situazione della vita quotidiana. Se cammini per strada, vedi quali imprese fisiche potrebbero puntare su Internet, se non l’hanno già fatto. Pensa ai tuoi bisogni, ai bisogni delle persone intorno a te: cosa usano ogni giorno? Di cosa si lamentano di solito? O meglio ancora, non approfittare solo delle tue passeggiate per pensarlo, fissati un giorno e un’ora per andare in strada alla ricerca di idee. Guarda cosa indossino le persone, come si comportino. Osserva e scrivi ogni idea che ti viene in mente, senza filtri. Pensa sempre a risolvere i problemi delle persone, e tieni presente che la tua mente imprenditoriale è come un muscolo che deve essere allenato. I primi giorni che vai in palestra, i crampi sono i tuoi migliori amici, almeno finché il tuo corpo non si abitua. Qui funziona allo stesso modo. Ma la cosa più importante è ricordare quanto segue: non devi vendere prodotti, ma risolvere problemi. 2. Analisi dell’ idea Il secondo passo è quello di vagliare le idee iniziali fino ad ottenerne una o poche. Questa idea di e-commerce sarà quella che analizzeremo: Proposta di valori: Che valore apporta? Che bisogno soddisfa? Mercato: È un prodotto nuovo? È un prodotto già esistente ma con nuove funzionalità? Concorrenza: chi soddisfa attualmente il bisogno che hai individuato nei tuoi potenziali clienti? Potresti migliorarlo? Domanda: il problema che si intende risolvere è abbastanza diffuso da avere una domanda sufficiente? Controlla quante persone stanno cercando l’argomento su Google. Puoi farlo con Keyword Planner. Difficoltà: elenco delle altre sfide che dovrai affrontare (difficoltà tecniche, concorrenza, minacce…). Un modo eccellente per analizzare un’idea è con uno strumento di base dell’imprenditoria: la SWOT. La SWOT è una matrice che, da un punto di vista interno ed esterno, analizza le Debolezze, le Minacce, le Forze e le Opportunità della tua idea. 3. Strategia Ogni giorno si registrano 300 nuove imprese in Spagna (fonte), ma la maggior parte di loro non ha una strategia prestabilita. Avere un’idea chiara su dove andare e con quali mezzi, segnerà il successo del tuo e-commerce. Puoi farti domande come: Come ci conoscerà il nostro cliente ideale? Quali canali di vendita utilizzeremo? Perché preferirebbe noi alla concorrenza? Quale sarà la nostra strategia di prezzo? Siamo più economici? Cosa definisce i nostri clienti? Quali caratteristiche comuni hanno? Quali sono i nostri obiettivi aziendali? Come potremo crescere? Per definire la strategia di e-commerce useremo il modello di business Canvas. Questo modello consente di riassumere rapidamente e facilmente le chiavi di un’azienda. Trascorrere un po’ di tempo a riempire le sue 9 caselle ti aiuterà a capire cosa è importante per l’idea che hai e come realizzarla. 4. Piano d’azione Finora hai definito solo idee e obiettivi generali. In questa quarta fase è giunto il momento di essere più concreti, definendo azioni specifiche allineate ad una marcata strategia. Ecco alcuni suggerimenti: Nome: è uno dei più grandi mal di testa dell’inizio. Il nostro consiglio nella scelta del nome del tuo e-Commerce è quello di seguire alcune linee guida di base, come ad esempio che sia breve, facile da pronunciare e che sia disponibile il dominio .com e i principali social network. Hosting: un business e-commerce ha bisogno di un server che lo ospiti. Non preoccuparti, in questo articolo ti spieghiamo come scegliere l’hosting per un e-commerce. Identità corporativa: qui non stiamo parlando solo dei colori o del logo, ma anche dei valori da trasmettere, la vera essenza del marchio. Leggi questo post su come creare la tua immagine di brand. Sito web: chi costruirà il sito web? Se non lo hai l’intenzione di farlo, avrai bisogno di qualcuno che lo faccia o ti consigli. Valuta le diverse opzioni a seconda del tuo modello di business: PrestaShop, WordPress, Shopify… Inoltre, ricorda che non basta solamente avere un bel sito web; questo deve anche essere ottimizzato in termini di esperienza utente. Ciò significa che deve caricarsi rapidamente, che la navigazione deve essere facile, che deve disporre di un motore di ricerca interno di qualità, ecc. Visibilità: lo abbiamo messo in ultima posizione, ma in realtà è la parte più importante e più dimenticata allo stesso tempo. La maggior parte degli imprenditori si sforza di avere un buon prodotto e un bel sito web per venderlo, ma non pensa a come i clienti li raggiungeranno. Se desideri che la tua attività cresca al massimo, assicurati di investire il tempo necessario per creare il tuo piano di marketing. Infine, non bisogna dimenticare la questione legale: intendi creare una SL? Ti iscriverai al regime dei lavoratori autonomi? Ti lasciamo un articolo sui requisiti legali che devi soddisfare con il tuo negozio online. Nota: tutti i punti che abbiamo analizzato (e altri ancora) devono riflettersi nel tuo business plan. Se non sai come crearlo, te lo spieghiamo qui. Ti è venuta voglia di montare il tuo business digitale? Speriamo che questo articolo ti possa essere utile. Sicuramente adesso avrai un sacco di dubbi. Non farti sopraffare, è normale. Studia bene la tua idea di business e se decidi di andare avanti, definisci un piano d’azione. Il resto arriverà con costanza e lavoro (promesso).😉 EBOOK GRATIS OTTIMIZZAZIONE DEL TASSO DI CONVERSIONE SCARICA